Sentimenti psichedelici solitari

















(poemetto a scrittura libera)

I

Ami? Mi ami?
Scherzi?
Sei un asteroide stanco che vuole esplodere sul mio volto stanco.
Lo sento nell'aria turgida, dentro lo stomaco contratto, nella testa
che schizza sangue.
Sei, chi sei?
Fuggo dal vuoto del mio mondo.
Dal vuoto del mondo. Dal vuoto del tuo mondo.
Io non mi lascio prendere.
Corro verso te, mentre fuggo. Non sto ferma, corro, nel mio letto, nel tuo letto
Corro. Sfinisco il peso gracile del mostro ingenuo che temo
dentro me.
Sono una lacrima nera stanca
tu una bestia armata di lame claustrofobiche.
Già sapevi. Già dicevi.

Più matti dei matti.


II

Occhi persuasi dall’innocenza dell’abbaglio
Il mondo apollineo scivola facendo chiasso sulle lenzuola
Dello schivare magico dionisiaco
Dove sono?
Il cuore duole
Ricordi vomitati tra le polveri
D’impazienti cataclismi
Microbi spasimanti di voci diffidenti
Ho il cervello bloccato,
Mi han detto
Troppe virtù d’inganni incastrati
Tra i capelli
Respiro affannosamente
Perdo,
risorgo.

Imparo a  bere il tempo.

III

Nelle mattine acerbe
Incipienti di piogge
Risananti
Ingurgitando ansiolitici
Stadi febbrili
Parole glaciali
Solidali
Oso
Profanare
Dall’involucro
Delle proiezioni
Deleterie
Dei No
Urlati dalla psiche popolare
Di versi sincronici

III

Su tappeti morbidi di cachemire
svengono sogni presi da raptus di impotenza
tra guai metafisici di cervelli scoppiati

Ma non bastano a contenere lo sclero
delle loro sognate rivoluzioni d’anima in necrosi

Ci vuole  l’influenza di un uragano spaziale
-Ardore libertario-
Entropia scatenante sciami nucleari rimbalzanti
contro ogni castrante gabbia scandalo

IV

Arditi i nostri sensi
elettrico-negaviti
Caduti giù tra le lusinghe
degli inferi
Si parlano
Si sfiorano
Si annusano
Nell’azzurro psicotico
squarciato dalle mille lune
di notti insonni
tra giochi infelici
di disillusioni alcoliche

Fiamme rinascenti di mille Soli

V

Scalinate faticose
fumo e dialoghi
chiusi
verso chiese
Matrimonio insulso
di schiavi
sguardi folli
e risa di pianti
La paura
insulti di moribondi
residui di congiunzioni
rapide a decollare
in un teatro drammatico
nell’aria satura di psicosi
Fuga dal mio delitto
dal suo delitto
dal delitto dei cuori spezzati gementi
su prati trascurati tra
violente visioni
schiumose sangue
Scappare da schiaffi di parole
impanicanti sulle pareti
Mi aggrappo a voci lontane
famigliari
Il risveglio da ubriacature incoscienti
d’oltretomba,
Scappare.
Voler vivere.

-Tu vuoi restare-
-No non voglio.-
-No tu vuoi.-

-TI piace Shining?-
Ripetevi
-TI piace Shining?-

VI

Il ticchettio esasperato
Di sorde necessità
Macrocosmiche
Orchidee scatenate
Su uno specchio d’acqua
Vitrea
Orge strategiche di ideali
Diafani spiriti al crepuscolo
Lunare .
Lacrime deliranti
Paranoie preveggenti

Atomi in Apoptosi.

Sento. Sentite?

VII

Il cuore non sa star
Solo
E’ sempre altrove
Da qualche parte
Con qualcuno.

Ti amo
ora che non esisti più
e mai più
e mai più
e mai più …

Odio
La maledizione
Del nostro incontro
La tua stigmate incisa sulla fronte
Ogni paura di morte
Nel gemito di lupi
Affamati persi

Amo te
E niente più.

Ottobre 2012

Commenti

Posta un commento

Post più popolari