Smetto di starti appresso cantandoti le odi della mia esistenza stati di coscienza che spacci per capricci ma che invece a volte sono perfino felici
Smetto di mostrarti il fremito che sento quando l'abisso si fa più vivo
Smetto di pensarti come primo e ultimo custode del mio travaglio che ama
Non cerco attenzione, ne approvazione
ma catarsi umanizzante
Tanto penseresti comunque che sono ingiusta,sia quando mostro la parte che patisce che quella che inorgoglisce.
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