Non c'e motivo e mai per nessuno e in qualunque stato fisico e mentale per rifiutare il piacere, negarsi di abbracciare l'universo e farsi abbracciare da esso senza pagare o chiedere consenso.

Accettare l 'imperfezione in sé e nel resto dell' universo è l'unico atto che permette vera liberazione e progresso. E pure c'è la paura. La paura del dolore e, non di meno, della felicità.

Paura di tradirsi. Paura di prendere troppo seriamente l' ineluttabile leggerezza tra i perché sconfinati. Paura di chiudere gli occhi o aprirli troppo.

È questa paura l'impedimento a praticare il piacere con ribellione, solidarietà e amore di sé.

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